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Domande e Risposte
Guida alla comprensione del Fotovoltaico e Solare Termico
È la misura della potenza massima teorica (di picco appunto) che si può ottenere da un generatore elettrico la cui potenza varia nel tempo, come appunto un generatore fotovoltaico. Nello specifico per definire la potenza di picco di un generatore fotovoltaico o più semplicemente di un modulo fotovoltaico, sono stati definiti delle condizioni di misura specifiche (riportate nelle schede tecniche dei moduli) che sono relative alla temperatura di cella pari a 25°C e ad un irraggiamento solare di 1000 W/m2.
L’occupazione di un generatore fotovoltaico (insieme dei moduli da posizionare in copertura) dipendono dal tipo di pannello fotovoltaico usato e dalla potenza finale che si desidera ottenere.
In media, un impianto con potenza nominale pari a 1 kWp (un chilowatt di picco) realizzato con moduli fotovoltaici in silicio monocristallino o policristallino occupa circa 7 metri quadrati sul tetto. Analogamente un impianto fotovoltaico da 3kWp occuperà circa 21 mq.
Nel caso in cui lo spazio necessario non fosse sufficiente, c’è la possibilità di dividere il generatore fotovoltaico il due o più zone o aree idonee all’installazione ed opportunamente configurate per la connessione all’inverter.
L’orientamento ideale è di circa 30 gradi verso Sud, ma in ogni caso anche con angoli tra 15 e 40 gradi e/o con orientato tra Est e Ovest guardando verso Sud, la produzione rimane molto simile all’ideale.
Questo vuol dire che su tetti a falda esistenti si predilige la complanarità alla falda stessa che rispecchia i requisiti su esposti principalmente per aspetti estetici e funzionali, mentre su tetti o superfici piane si sceglie l’orientamento ottimale.
Si. Esistono oggi tecnologie sia di moduli che di sistemi di massimizzazione che permettono un incremento dell’energia prodotta anche in realizzazioni non ottimali (e non solo) aumentandone perciò la redditività dell’investimento.
Un sistema fotovoltaico è essenzialmente costituito da:
- un generatore fotovoltaico costituito da un insieme di moduli fotovoltaici collegati in modo da ottenere i valori di potenza e tensione desiderati da posizionare in copertura all’edificio;
- un dispositivo elettronico (inverter) che consente di adattare l’energia elettrica prodotta dal nostro generatore, alle nostre esigenze e a quella della rete elettrica nazionale, operando la conversione da corrente continua a corrente alternata con frequenza 50 Hz;
- un contatore dell’energia elettrica prodotta, del tutto simile a quello che già è installato presso qualsiasi utenza elettrica che permetterà la misurazione dell’energia prodotta;
- quadri, cavi e interruttori ed eventuali dispositivi di protezione al fine di poter connettere al proprio impianto di casa il nuovo impianto fotovoltaico.
Il generatore fotovoltaico viene fissato sul tetto attraverso delle adeguate strutture di supporto dei pannelli fotovoltaici atte a garantire il corretto ancoraggio e impermeabilità con la superficie sottostante, nel rispetto delle caratteristiche fisiche dell’immobile stesso.
L’installazione di un impianto fotovoltaico non comporta l’esecuzione di opere murarie ne tanto meno nessuna modifica all’impianto preesistente: esso si aggiunge semplicemente a quanto già presente, collegandosi direttamente al quadro elettrico generale o al contatore del gestore di rete.
I pannelli fotovoltaici per essere commercializzati devono superare dei test tra cui uno di questi è proprio la resistenza alla grandine di grosse dimensioni ( 2,5 cm di diametro almeno). Tele dato è infatti riportato sulla scheda tecnica del modulo stesso.
Tuttavia nel caso non ci si senta completamente tranquilli si può inglobare con una modica spesa la propria assicurazione di casa con la protezione dell’impianto stesso.
Il principio di funzionamento di una cella fotovoltaica e quindi di un modulo, è la conversione dell’energia solare che colpisce la cella sotto forma di fotoni, in energia elettrica. Quando la quantità di fotoni che colpisce la superficie della cella raggiunge una certa intensità si avvia il processo di conversione.
Questo processo avviene anche senza la presenza di irraggiamento diretto del sole, la luce diffusa o riflessa è sempre composta da fotoni. Infatti, i moduli fotovoltaici hanno la capacità di produrre energia elettrica anche in condizioni di cielo parzialmente coperto o nuvoloso, sfruttando la radiazione solare diffusa, ovviamente con rendimenti minori.
Nel caso di impianti connessi alla rete di distribuzione del gestore, la risposta è NO. Quando avviene un black-out a scopo manutentivo se il mio impianto immettesse ancora energia elettrica nella rete rischierei di fulminare gli operai o che deve intervenire per manutenzione se non staccassi anche l’impianto fotovoltaico.
Per ovviare al rischio di black-out esistono delle soluzioni con accumulo di energia in batteria che permettono sia di garantire la continuità elettrica sia di aumentare l’autoconsumo dell’impianto fotovoltaico utilizzando in maniera differita l’energia prodotta.
Per realizzare un impianto fotovoltaico non bastano solo moduli e inverter di qualità elevata che ne garantiscano le performance e garanzie nel tempo, occorre anche che chi progetta e installa l’impianto sia un’azienda altrettanto affidabile e qualificata come lCIL si propone da oltre 15 anni.
La vita di un impianto fotovoltaico è determinata dalla qualità dei materiali impiegati per la sua realizzazione. I migliori produttori di panelli fotovoltaici garantiscono il rendimento minimo dei propri componenti fino a 25 anni, riportando con precisione anche la diminuzione di producibilità legata all’invecchiamento del pannello (circa il 20% in 25 anni).